Ovvero di come questo blog sia lo spin off di se stesso
Se c'è qualcosa di positivo in queste pur sempre sopravvalutate estati,
è che ti danno alcuni giorni delle doppie possibilità.
Al mattino inizi a camminare per una ripida salita di montagna
in modo che pian piano gli ulivi lascino il posto ai noci e agli ippocastani
e lo sterrato bruciato dal sole faccia spazio al bosco fitto.
E il bello sta nel prendere tutto questo alla leggera.
Sta nel fermarsi alla prima fontana per riempire di nuovo la bottiglia
e mangiare il panino alla mortadella che hai nello zaino come un ragazzino,
che quello con il capicollo e il pecorino te lo tieni per dopo, come premio della meta raggiunta.
E continuando a camminare sotto il sole che ti brucia il collo
arrivi a quel vecchio ponte stretto stretto che supera il dirupo
e lo superi camminando come fosse un ponte di corda.
E arrivi a fare il bagno finalmente nella pozza d'acqua dolce in cui si butta la cascata
che viene giù dopo tre lunghi salti.
E questo giusto perchè questa volta vi accontentate della prima,
che non avete voglia di andare più su,
là dove anni fa avete già camminato
lungo il cammino di roccia largo poco più dei vostri piedi,
rischiando che il vostro cadaverino sia recuperato giù a valle.
E ti metti a fare il bagno sotto la cascata sì, godendo
dei bambini che ti guardano e sì, si vede dalle loro espressioni che ti stanno invidiando.
E poi?
E poi cammini ancora, stavolta in discesa, fino al mare
dove in serata
ti concedi il bagno in acqua salata.
Che si sa,
se non vai in vacanza qualcosa devi pur sempre inventarti.